Georges Mathieu

Galerie Stadler, Paris
Arditti collection, Paris
Studio Marconi, Milan
Private collection, Milan

Considered as the father of Lyrical Abstraction in France, Georges Mathieu had an outsized importance in the global development of abstract art, from West to East. His performative and unbridled approach to art not only foreshadowed Allan Kaprow’s happenings and Yves Klein’s Anthropometry series, but opened up new possible trajectories in Japanese art, in particular the Gutai art movement. Indeed, in the Gutai group’s manifesto of 1956, the leader Jirō Yoshihara openly acknowledged: “We highly regard the works of Pollock and Mathieu. Their work reveals the scream of matter itself, cries of the paint and enamel.” 

Mathieu's innovative thought and practice paved way to radically new approaches to painting: tachisme, which refers to patches of paint laid onto the canvas, and tubisme, that is the application of paint directly from the colour tube. In the 1950s, the artist brings his exploration of Eastern philosophy and calligraphy to its apex, maturing a distinctive language that has at its center speed, structure and power. Indeed, the power of gesture takes center stage in Mathieu's practice, characterised by a dynamic and instinctive, yet conscious action that ultimately comes to represent an act of self-liberation and individual freedom.

Untitled from 1956 is an extraordinary example of the artist's pioneering research that led to his consecration among the masters of the post-war era and made his artistic path so unique and unrepeatable in the history of art. In the present painting, a carefully balanced tangle of decisive markings unwind from right to left, top to bottom, reflecting the structure of Eastern ‘wild cursive’. One can fully perceive the weight and physicality of the colour, laid directly from the tubes, as well as the impetuous force and confidence of the artist's gesture. A powerful interplay between the speed of action, the construction of the 'sign' and the chromatic force that transforms at last painting into movement and art into pure energy. 


Considerato il padre dell'astrazione lirica in Francia, Georges Mathieu ha avuto un'influenza colossale nello sviluppo dell'arte astratta a livello globale, da ovest a est. Il suo approccio performativo e autonomo all'arte non solo prefigurava gli 'happening' di Allan Kaprow e la serie Anthropometry di Yves Klein, ma ha aperto nuove possibili traiettorie nell'arte giapponese, in particolare nel movimento artistico Gutai. Di fatti, nel manifesto Gutai del 1956, il leader Jirō Yoshihara riconosceva apertamente: "Apprezziamo molto le opere di Pollock e Mathieu. La loro arte rivela l'urlo della materia stessa, le grida del colore e della pittura."

Il pensiero e la pratica di Mathieu hanno spianato la strada verso approcci radicalmente nuovi alla pittura: il tachisme, che si riferisce a macchie e campiture di colore stese sulla tela, e il tubisme, che è l'applicazione del colore direttamente dal tubetto. Negli anni Cinquanta, l'artista porta all'apice la sua esplorazione della filosofia e della calligrafia orientale, maturando un linguaggio distintivo che si fonda sulla velocità, struttura e potenza. E' di fatti la forza del gesto che si pone al centro del processo creativo di Mathieu, caratterizzato da un'azione dinamica e istintiva, ma allo stesso tempo consapevole, che viene a rappresentare un atto di auto-liberazione e libertà individuale.

Untitled del 1956 è uno straordinario esempio della ricerca pionieristica dell'artista che ha portato alla sua consacrazione tra i maestri del dopoguerra e ne ha reso il percorso artistico così unico e irripetibile nella storia dell'arte. Nella presente opera, un groviglio accuratamente bilanciato di segni decisi si snoda da destra a sinistra, dall'alto verso il basso, riflettendo la struttura orientale del "corsivo selvaggio". Si percepisce appieno il peso e la matericità del colore, posato direttamente dai tubi, così come la forza impetuosa e la confidenza della gestualità dell'artista. Un'inscindibile interazione tra la velocità dell'azione, la costruzione del "segno" e la forza cromatica che trasforma la pittura in movimento e l'arte in pura energia.