“The dynamic interplay of stains, holes, and stones, charged with a disquieting spatial tension, often draws breath from areas of stillness, toward which Fontana consistently gravitates. Though his work seems poised for a cry, it speaks with a calm, clear voice, where creative impulse does not obscure the possibility of understanding contrasts, but rather resolves them into synthesis.”
The Pietre compositions mark the most painterly moment of Fontana’s so-called “baroque” phase, a time of bold experimentation, in which he sought to expand his spatial language by introducing material elements into the painted surface. Shards of glass, colored stones, and reflective materials are set into pierced canvases, creating a dynamic interplay of light and texture that disrupts the flatness of the picture plane. More than decorative, these stones are attempts to capture the movement of light through space, to animate the surface, and to suggest a depth that is both tactile and perceptual.
“Spesso la dinamica delle macchie, dei buchi, delle pietre, nel loro inquietante rapporto spaziale, nel loro inquietante rapporto spaziale, acquista respiro dalle zone di riposo, a cui sempre fontana tende: perchè sembra pronto al grido, ma ha una voce distesa, limpida, in cui l’estro non annulla la possibilità di comprensione dei contrasti, che vengono così risolti nella sintesi.”
Le composizioni con “Pietre” rappresenta il momento più pittorico della fase “barocca” di Fontana, momento di sperimentazione in cui l’artista cerca di ampliare il linguaggio spaziale attraverso l’inserimento di elementi materici nella superficie pittorica. Frammenti di vetro, pietre colorate e materiali riflettenti vengono incastonati nelle tele forate, creando un gioco di luce e rilievo che rompe la staticità del quadro. Più che ornamento, queste pietre sono tentativi di catturare il movimento della luce nello spazio, di far vibrare la superficie e suggerire una profondità altra, sensibile e tattile.