PIRANESI, DE ROMANORUM MAGNIFICENTIA ET ARCHITECTURA, ROMA, 1761, PERGAMENA VERDE

Folio grande (560x405 mm.), 38 tavole incise a piena pagina e numerate di cui 12 ripiegate, doppio frontespizio inciso in latino e italiano, 1 ritratto a piena pagina di Clemente XIII, 3 grandi iniziali figurate, 2 grandi illustrazioni a mezza pagina a pp. 198 e 199, in fine volume 2 manifesti catalogo: tavola con "Catalogo delle opere date finora alla luce da Gio-Battista Piranesi" e carta con "Opere del signor Piranesi che sono state pubblicate fino all’anno 1762", legatura a otto nervi in piena pergamena verde, cornice oro a doppio filetto sui piatti, fregi, autore e titolo in oro, cofanetto, fioriture marginali, alcune carte brunite, rinforzi alle tavole, segni di restauro al dorso, leggermente consumato

BAL RIBA 2552; Cicognara 3833; Focillon 927-966; Hind 84

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PRIMA EDIZIONE. Opera polemica del Piranesi che, con questa imponente pubblicazione, si contrappose alle teorie di tre studiosi Allan Ramsay, Julien-David Le Roy e Johann Winckelmann che sostenevano la superiorità dell’architettura barbarica su quella romana ritenendo la romana particolarmente debitrice di quella greca: unico ideale supremo di bellezza. Piranesi si fa accanito difensore dell’architettura e dell’arte romana, secondo lui debitrice delle influenze egizie ed etrusche e propone qui un percorso culturale svincolato dall’influsso greco. La magnificenza dell’arte romana si dinstingue delle altre per l’approccio e l’attenzione costante rivolta al bene pubblico e alla pubblica utilità. L’esemplare contiene in fine volume due cataloghi rari delle opere del Piranesi, uno dei quali inciso a piena pagina.