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Giuseppe Uncini
估價
100,000 - 150,000 EUR
招標截止
描述
- Giuseppe Uncini
- Traliccio
- cemento e ferro
- cm 198x62x61,5
- Eseguito nel 1960
來源
Galleria De Crescenzo e Viesti, Roma
Ivi acquistato dall'attuale proprietario
Ivi acquistato dall'attuale proprietario
展覽
Milano, Studio Marconi, Uncini. Opere dal 1959 al 1973, 1973
Milano, Galleria Tega, Cementarmati, Ferrocementio, Mattoni, Ombre, 1991
Milano, Galleria Tega, Cementarmati, Ferrocementio, Mattoni, Ombre, 1991
出版
F. Gualdoni, Uncini, Brescia 1991, n. 17, illustrato
M. Fath, Uncini, catalogo della mostra, Stastische Kunsthalle Mannheim, Mannheim 2001, pag. 89, illustrato
B. Corà, Giuseppe Uncini. Catalogo ragionato, Milano 2007, pag. 218, n. 60-019, illustrato
M. Fath, Uncini, catalogo della mostra, Stastische Kunsthalle Mannheim, Mannheim 2001, pag. 89, illustrato
B. Corà, Giuseppe Uncini. Catalogo ragionato, Milano 2007, pag. 218, n. 60-019, illustrato
拍品資料及來源
"Un esigenza che si potrebbe chiamare "autosostentamento" muove Uncini a realizzare alcuni Cementarmati che, anziché prevedere la loro collocazione a parete, sono concepiti per stare in verticale, sul pavimento, liberi da vincoli. (...) Il terzo [di tali lavori] è un vero e proprio Traliccio (1960-1961) in cemento armato assai più svettante e decisamente differente da ogni altro precedente lavoro del ciclo dei Cementarmati.
Quelle forme inedite per concezione ed elaborazione rispetto alla produzione precedente di Uncini si distinguono per il loro ergersi libere dal pavimento, con una decisa volontà volumetrica e soprattutto con una fragranza spaziale che dichiara senza riserve o equivoci di volersi offrire allo sguardo quale organismo plastico in cui vuoti e pieni, cemento e ferro, geometria piana e solida, dritto e rovescio convergono su un'unica identità monocromatica, inequivocabilmente distanziatasi dalla bidimensionalità pittorica e, più che mai, anche dalla iniziale esigenza paleoggettuale." (Bruno Corà, in Giuseppe Uncini. Catalogo generale, Milano 2007, pag. 24)
Quelle forme inedite per concezione ed elaborazione rispetto alla produzione precedente di Uncini si distinguono per il loro ergersi libere dal pavimento, con una decisa volontà volumetrica e soprattutto con una fragranza spaziale che dichiara senza riserve o equivoci di volersi offrire allo sguardo quale organismo plastico in cui vuoti e pieni, cemento e ferro, geometria piana e solida, dritto e rovescio convergono su un'unica identità monocromatica, inequivocabilmente distanziatasi dalla bidimensionalità pittorica e, più che mai, anche dalla iniziale esigenza paleoggettuale." (Bruno Corà, in Giuseppe Uncini. Catalogo generale, Milano 2007, pag. 24)