Lot 9
  • 9

Lucio Fontana

Estimate
300,000 - 400,000 EUR
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bidding is closed

Description

  • Lucio Fontana
  • Concetto spaziale, Attese
  • firmato, intitolato e datato 57 sul retro
  • idropittura su tela
  • cm 80x100
  • Eseguito nel 1959 nonostante la data iscritta

Provenance

Galleria Marlborough, Roma
Acquistato dall'attuale proprietario negli anni Settanta

Exhibited

Palma de Mallorca, Fundaciò “La Caixa”; Madrid, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Lucio Fontana. Entre matéria y espacio, 1998, pp. 94, 132, n. 45, illustrato

Literature

Enrico Crispolti, Lucio Fontana. Catalogue Raisonné, Bruxelles 1974, vol. II,  pp. 82,83, illustrato
Enrico Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo generale, Milano 1986, vol. I, p. 283, n. 59 T 33, illustrato
Enrico Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo ragionato di sculture, dipinti, ambientazioni, Milano 2006, vol. I, p. 450, n. 59 T 33, illustrato

Condition

This work appears to be in generally good overall condition. There are superficial traces of dirt along the edges of the right corners and below the two left cuts. There are light traces of wear along the upper left edge. There are two dots of rub by two canvas edges which show the underneath gold pigment along the left edge. No traces of retouching appear to be visible under UV light.
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Catalogue Note

L'opera è accompagnata da attestato di libera circolazione 

An export licence is available for this lot 

Un blu intenso caratterizza il Concetto spaziale di Fontana, uno dei primi tagli da lui eseguiti e riferibile al 1959. Un blu che tuttavia non si presenta come monocromaticamente assoluto, bensì contraddistinto da un lieve, suggestivo effetto di bicromia che divide l’ampia superficie dall’andamento orizzontale in due metà quasi uguali.  La tela è solcata da tre tagli che ne interrompono l’unicità conferendole profondità e instillando nella mente di chi guarda quella percezione di quarta dimensione che caratterizzerà sempre le ricerche “spaziali” dell’artista.  Le lacerate linee di contorno delle fenditure creano infatti effetti di luce e ombre che guidano lo sguardo al di là dello spazio fisico del quadro alla scoperta di una dimensione che fonde in sé tempo, spazio e movimento: la quarta dimensione.
Le fenditure - che lasciano, inoltre, intravedere sul fondo una particolare stesura di colore oro - interrompono il silenzio della tela, valicano i limiti del conoscibile e cercano l’infinito. Perché, scrive Aldo Passoni, “dietro il taglio di Fontana c è una volontà pervicace, c è il superamento dei nostri parametri costitutivi, c è la fusione della luce con le tenebre, della realtà col mistero, e perché no, della morte con la vita.” (Aldo Passoni, Fontana nella storia dell’arte, in “Lucio Fontana”, Catalogo della mostra a Palazzo Reale di Milano nel 1972, Milano 1972, p. 279).
Il nostro Concetto Spaziale è da ascrivere alla primissima produzione di Tagli di Fontana, riconoscibile per l’originale bicromia, di cui esistono pochissimi esemplari prima che l’artista passasse definitivamente alla tela monocroma e per  le fessure dei tagli da cui si intravede il muro retrostante, mentre nei successivi verrà sempre applicata a copertura una garza nera. Questi vengono infatti  concepiti sul finire del 1958 e presentati per la prima volta al pubblico nel 1959 in occassione di importanti eventi quali la personale della Galleria del Naviglio e della Galleria Stadler di Parigi, la Documenta di Kassel, la V Biennale di San Paolo del Brasile, la retrospettiva organizzata da Crispolti alla galleria l’ Attico di Roma.
L’opera, acquistata dall’attuale collezionista nel 1970 alla Marlborough Gallery di Roma, è stata esposta al Reina Sofia di Madrid in occasione di un’importante mostra personale dal titolo Fontana. Entre materia y espacio, dedicata all’artista italiano del XX secolo attualmente più rappresentato nei musei del mondo e il cui lavoro avrebbe fortemente caratterizzato e influenzato la scena artistica del nostro tempo fino a raggiungere quella fortuna planetaria - storico-critica e collezionistica - di cui gode oggi (cfr. E. Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo ragionato di sculture, dipinti, ambientazioni, Milano 2006, vol.I).
Lavori vicini stilisticamente e cronologicamente al nostro tre tagli, ad esempio, fanno parte di importanti collezioni estere quali la Menil Collection di Houston, la Pinakotheck der Moderne di Monaco di Baviera, lo Städelsches Kunstinstitut di Francoforte sul Meno, o il National Museum of Art di Osaka.

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A deep shade of blue distinguishes this Concetto spaziale by Lucio Fontana, one of the first tagli executed in 1959. Fontana’s distinctive monochromatic ground is here characterized by a soft, fascinating two-colour effect, dividing this vast, horizontal work in two nearly equal halves. Three vertical slashes open up a space beyond the flat surface of the canvas, conveying to the observer the perception of the fourth dimension, an essential articulation of the spatial researches of Fontana’s art. The torn outlines of the cuts create a dim half-light effect, leading the eye beyond the physical space of the painting, and revealing a dimension that embodies time, space and movement: the fourth dimension.

The cuts - beneath which shines a gold background - break the silence of the canvas, and cross the boundaries of the knowable to seek the infinite hidden within. As written by Aldo Passoni “behind Fontana’s cuts lies a strong will, the will to overcome our constitutive parameters: they represent the fusion of light and darkness, of mystery and reality, and even of life and death” (Aldo Passoni, Fontana nella storia dell’arte, in “Lucio Fontana”, Catalogue of the exhibition held at Palazzo Reale , Milano 1972, p. 279).

This Concetto Spaziale belongs to the very first production of Tagli by Lucio Fontana, recognizable in the original two-colour effect, of which there are just very few examples before the artist switched to the monochrome canvas, and in the cuts that allow to glimpse the wall in the background, while in the later works the artist will always apply a black bandage as a cover. These first cuts were conceived by the end of 1958 and first exhibited to the public in 1959, during landmark events such as the personal exhibitions at Galleria del Naviglio in Milan and at  Stadler Gallery in Paris; at Documenta of Kassel; at the V São Paulo Biennale and at the Attico gallery retrospective in Rome curated by Enrico Crispolti. The work, acquired by the present owner in 1970 from Marlborough Gallery in Rome, was exhibited at Reina Sofia Museum in Madrid during the major retrospective: Fontana. Entre materia y espacio. Largely acclaimed as the greatest exponent of post-war Italian Art, Fontana’s work has strongly influenced the artistic scene of our time, and its historic and collecting fortune is reaching today its very peak (cfr. E. Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo ragionato di sculture, dipinti, ambientazioni, Milano 2006, vol.I).

Works closely related to the present one, both in stylistic and chronological terms, are exhibited in important international collections such as the Menil Collection in Houston, the Pinakotheck der Moderne in Munich, the Städelsches Kunstinstitut in Frankfurt, or the National Museum of Art in Osaka.