Lot 4
  • 4

Lucio Fontana

Estimate
150,000 - 200,000 EUR
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bidding is closed

Description

  • Lucio Fontana
  • Concetto spaziale
  • firmato e datato 57
  • anilina, graffiti e buchi  su carta telata
  • cm 69,5x69,5

Provenance

Acquistato dalla famiglia dell'attuale proprietario direttamente dall'artista

Condition

This work appears to be in generally good overall condition. There are few pinpointed losses towards the upper left corner visible in the catalogue illustration. There are two small restorations towards the center of the paper with few tiny retouching. There is a tiny trace of dirt towards the lower right margin.
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Catalogue Note

L'opera è accompagnata da attestato di libera circolazione

An export licence is available for this lot

Fare dell’arte è una delle manifestazioni dell’intelligenza dell’uomo; difficile stabilirne i limiti, le ragioni, le necessità. Non ci può essere una pittura o scultura Spaziale, ma solo un concetto spaziale dell’arte (da Lucio Fontana, Galleria del Naviglio, 18 aprile 1953).

 

Nel 1949 Fontana inizia a bucare tele, carte, carte telate con l’intento di fare intuire spazi indefiniti e inconoscibili oltre la superficie.

I Buchi - realizzati in questo caso senza un ordine preciso - possono essere considerati come atti distruttivi ma allo stesso tempo essere riconducibili a universi astrali, costellazioni ignote, esplosioni cosmiche: un inno alla vita, dunque, ma una vita nuova, “spaziale”.
Un ruolo fondamentale è svolto dalla luce, elemento costante di tutto il lavoro di Fontana. Per l’artista essa non è un mezzo espressivo fine a se stesso, bensì uno strumento utile alla questione dello spazio: Una superficie disseminata di buchi, i cui bordi emergano come creste o sprofondino in piccoli crateri, non si vede senza luce, e la sua configurazione muta necessariamente con il mutare dell’incidenza luminosa (Giulio Carlo Argan in “Cinque scultori d’oggi: Moore, Fontana, Mirko, Viani”, Torino 1960).

Come fa con i Tagli, anche con i Buchi Fontana vuole abolire la forma, far perdere alla tela il suo carattere di superficie e farla vibrare al ritmo libero dei fori. Mira alla resa di uno spazio non più inteso come entità astratta bensì come fenomeno.

Al contrario di molti artisti che temono il vuoto della tela cercando di colmarlo, Fontana fa esattamente il contrario: lo studia, lo affronta, lo perfora e denuncia al mondo la sua pervasività.
È anche in questo che sta la genialità di Fontana: artista unico, mentale, universale e, nelle sue conquiste, continuamente sorprendente.

Il Buco di Fontana, scientificamente, positivamente, dinamicamente ci dona la vita. Questo non è una via di fuga ma l’aspetto del cambiamento. D’altra parte, oltre il buco, è possibile vedere un mondo diverso, un altro mondo. (da Fontana. L’artista con il coltello, Tokyo, The Geijutsu Shincho, n.12).