MI0320

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Lot 4
  • 4

Giorgio de Chirico

Estimate
140,000 - 180,000 EUR
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Description

  • Giorgio de Chirico
  • Il trovatore
  • firmato; firmato, intitolato e iscritto sul retro
  • olio su tela
  • cm 40x30
  • Eseguito nei primi anni Cinquanta

Provenance

Galleria Morosini, Roma
Collezione C. Tubi, Ferrara
Ivi acquisito dall'attuale proprietario

Condition

This work is in very good condition. There are four pinholes by the corners of the canvas. No traces of retouching are visible under UV light.
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Catalogue Note

Su una sterrata deserta, dominata a sinistra da una cupa costruzione rinascimentale rossa e chiusa sul fondo a destra da una torre cilindrica, il manichino occupa, con la sua figura fatta di elementi geometrici di legno e di latta, tutto lo spazio in verticale del quadro. Si erge su una pedana che lo isola dal resto del mondo e tiene la testa reclinata in avanti come fosse assorto in profondi pensieri.
Il "burattino umanoide" è sorretto da elementi lignei verticali che, insieme alle scomposizioni anatomiche geometrizzanti, presentano delle affinità con la precedente iconografia dell'uomo meccanico futurista (U. Boccioni, Scultura, 1913). Tuttavia in nessun caso la tipologia futurista dell'uomo modificato dalla meccanica moderna, può avvicinarsi al denso contenuto simbolico del manichino metafisico.
In esso gli elementi geometrici triangolari non sono semplici intersezioni di elementi ambientali (angoli di tavoli, profili di case ecc ...) nella figura, ma vere e proprie squadre da ingegnere o da geometra con specifiche allusioni simboliche.
Il titolo che Giorgio de Chirico attribuisce a questo quadro ne collega l'immagine a quella dei poeti provenzali, i troubadours appunto, che Friedrich Nietzsche porta in scena al termine del suo famoso libro La gaia scienza (1882). I cantori medioevali, come gli antichi aedi, erano i depositari di una conoscenza di tipo intuitivo, divinatorio e artistico e concepivano la poesia come un'arte veggente, l'unica forma di scienza possibile.
L'artista creatore, veggente e poeta trova così la sua personificazione nel manichino con testa a uovo e senza braccia. Queste che apparentemente potrebbero sembrare delle infermità, rappresentano invece una capacità sovrumana e funzionano perfettamente come emblemi metafisici. La testa senza volto indica "la vista del poeta cieca alle cose del presente ma capace di penetrare il passato e di leggere il futuro" (P. Baldacci, G. Roos, 2007, pag. 21).Mentre la mancanza di braccia suggerisce un'attività che è tutta spirituale e mentale.