MI0321

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Lot 3
  • 3

Alberto Magnelli

Estimate
100,000 - 150,000 EUR
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bidding is closed

Description

  • Alberto Magnelli
  • L'attente dans le jardin
  • firmato e datato 22
  • olio su tela
  • cm 124x89

Provenance

Collezione dell'artista
Galerie Lelong, Parigi
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 1990 circa

Exhibited

Parigi, Galerie Maeght-Lelong, Alberto Magnelli. Les années 20, 1986, pag. 7, n. 6, illustrato
Zurigo, Galerie Maeght-Lelong, Alberto Magnelli. Peintures, 1986, n. 21
Avignone, Palais des Papes, Alberto Magnelli. Exposition du centenaire, 1988

Literature

A. Maisonnier, Alberto Magnelli: L'oeuvre peint, Parigi 1975, n. 182, pag. 79, illustrato

Condition

This work is in generally good overall condition. Under UV light is visible some retouching on the right side of the bent knee of the figure, along the left and the upper edges and by the lower right corner. Colours are definitely warmer compared to the catalogue illustration.
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Catalogue Note

A differenza di numerosi dei suoi contemporanei, Magnelli opera a partire dal 1920 una brusca svolta tematica e stilistica. Immediatamente dopo le sue Esposizioni liriche, grandi tele astratte caratterizzate dai colori intensi e vivaci e un'incredibile libertà inventiva, Magnelli inaugura nel 1920 un nuovo periodo definito da Anne Maisonnier "realismo immaginario". Create nel clima incerto dell'Italia mussoliniana, epoca in cui l'artista stesso è in preda ai dubbi e alla ricerca di risposte nel suo progressivo cammino verso l'astrazione, le opere di questo periodo sono segnate dalla rinuncia al colore puro e dal ritorno alla figurazione. Questa produzione figurativa "socio-poetico-realista" abbraccia su un periodo di dodici anni (1920-1931) e si divide in personaggi, paesaggio, barche, personaggi marini e nature morte, temi dedicati alla vita nei dintorni di Firenze e nella campagna senese. Per l'artista si tratta di un ritorno alla tradizione italiana del Trecento e Quattrocento toscano nonché al suo legame con Valori Plastici, Carlo Carrà e la metafisica dell'amico de Chirico.
"Esistono solo i Grandi per darci delle lezioni. Solamente essi ci indicano la strada. Poi ognuno sceglie la sua propria visione esterna ed interna, secondo le forze che egli possiede. Naturalmente Masaccio, Paolo Uccello, Andrea del Castagno, Giotto, per citarne solo alcuni, sono dei colossi propri a farci spalancare gli occhi: sono del mio paese. Sono andato a vederli per iniziare".
Nella produzione di Magnelli degli anni Venti, la ieraticità antica si intreccia con il ritorno all'ordine e prende spunto, come molti artisti suoi contemporanei, dall'arte primitiva. Figure scultoree, con spalle squadrate e piedi a blocco, rimandano alle statue Dogon del Mali, nella loro raffinata semplicità ed impassibilità. L'attente dans le jardin ne è un esempio significativo. Con una tavolozza di colori tenui e tonalità pastello - ocra, rosa, azzurro e verde - tipici di questo periodo, l'artista mette in scena un personaggio inserito nella natura, statuariamente passivo, maestoso e malinconico, lo sguardo e l'attesa rivolti all'ignoto. L'arte di Magnelli è un'espressione libera e solitaria, evoca non solo la preoccupazione per un momento politico grave, ma anche la profonda depressione che lo affligge nonché il cammino autonomo della sua ricerca artistica, prima del suo trasferimento a Parigi nel 1931 dove darà inizio alla sua lunga serie delle Pierres.
(cit. in Laurence Bertrand Dorléac, Magnelli les années 1920, catalogo della mostra, Ginevra, Galerie Sonia Zannettacci, 2004)