MI0317

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Lot 75
  • 75

Giacomo Balla

Estimate
280,000 - 350,000 EUR
bidding is closed

Description

  • Giacomo Balla
  • Linea di velocità + spazio
  • firmato FUTURBALLA e Pugno di Boccioni
  • carboncino su carta
  • cm 63x69,5
  • Eseguito nel 1913 circa

Provenance

Casa Balla n. 53a
Galleria Gian Ferrari, Milano
Ivi acquistato dall'attuale proprietario

Exhibited

Edimburgo, Scottish National Gallery of Modern Art; Londra, Riverside Studios; Oxford, Museum of Modern Art, Balla the Futurist, 1987, pag. 37
Milano, Palazzo Reale, Balla. La modernità futurista, 2008, n. II 45, pag. 108, illustrato a colori
Milano, Palazzo Reale, Futurismo 1909/2009. Velocità+Arte+Azione, 2009, n. 117, illustrato

Condition

This work appears to be in generally good overall condition. There are pin-holes by the corners. There are 2 very minor restored tears along the upper edge and 1 towards the centre of the right edge. There are few light traces of creases by the centre of the upper edge and towards right and by the right corners. There is a superficial scratch visible in the catalogue illustration towards the right lower margin. The lower edge is originally irregular.
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Catalogue Note

Verso la fine del 1912 il lavoro di Giacomo Balla passa dall'osservazione del movimento organico a quello meccanico. Linea di velocità + spazio documenta in modo esauriente l'interesse dell'artista per lo studio della velocità delle automobili: le Bianchi, le Itala, le Fiat che allora circolavano nelle strade di Roma e che avevano ancora la forma a scatolone delle vecchie carrozze.

All'origine degli esperimenti delle linee di velocità astratte vi è il soggiorno di Balla, pressappoco tra il 6 e il 15 gennaio 1913, nella casa milanese di Umberto Boccioni. Molto probabilmente in questa occasione Boccioni muove qualche critica a Balla in merito al verismo degli ultimi quadri di movimento che ha potuto vedere nel suo studio a Roma l'anno precedente. Si può facilmente immaginare lo scambio teorico e intellettuale avvenuto a Milano tra i due artisti. Invitato a liberarsi da una resa ancora troppo mimetica della sensazione dinamica, Balla non può tuttavia recepire la lezione critica di Boccioni nel senso della sintassi cubista, perché non è stato a Parigi e non ha visto i quadri di Picasso e di Braque. Rispetto ai suoi amici futuristi, che cercano di costruire la loro pittura in antagonismo con le ricerche cubiste, Balla concepisce da solo, a Roma, un vocabolario di segni cinetici per esprimere la sensazione dinamica. La sua ricerca conferma pienamente che senza l'incontro con il cubismo, voluto da Severini e orchestrato da Boccioni, la strada del divisionismo della forma, inizialmente intrapresa dal futurismo, conduce direttamente all'arte astratta.

Per Boccioni l'energia diventa visibile solo attraverso un impasto tellurico di materia cadenzato in flessioni e contrazioni corpose. Per Balla l'energia è invece immateriale come la luce, per questo può essere la semplice linea di una freccia che vola. La sua pittura, che è scheletrica, grafica, essenziale e oggettiva, punta sempre su una sintesi mentale. In questa fase della sua ricerca l'artista accentua la resa grafica del movimento e tratta in modo sempre più marginale il colore evolvendo verso la monocromia o la bicromia.

Nello studio Linea di Velocità + spazio l'idea di velocità è trascritta come interazione di forze tramite un groviglio di linee oblique e di curve ellittiche che si ripetono ma che non sono mai identiche tra loro. Nei motivi elicoidali, spiralici e vorticisti si intuisce l'intento di ottenere una linea che sembri torcersi e inarcarsi per vincere la resistenza dell'aria e della forza di gravità.

L'approccio di Balla al tema futurista del cinetismo appare come uno dei più moderni. Il suo interesse non è rivolto alla velocità vissuta come stato d'animo, come esperienza intima del soggetto. Ignora quindi le soluzioni formali di Boccioni e le composizioni parolibere in cui Marinetti traduce in onomatopee psichiche astratte l'interiorità del soggetto che vive la velocità. Il linguaggio astratto di Balla esclude tanto i moti dell'anima e la vita interiore, quanto il puro formalismo svincolato dai caratteri dell'esperienza sensibile.

I modelli delle formule grafiche dei diagrammi scientifici, dalle prime microfotografie cinetiche di Mach alle prime cronofotografie di Marey basate sull'osservazione diretta del fenomeno cinetico, lo inducono a creare una sintesi grafica capace di riassumere il movimento senza prendere in considerazione il supporto che ne rende possibile il fenomeno ( Mach, nelle sue microfotografie, coglie l'onda d'urto senza il proiettile che ne è la causa).

Linea di velocità + spazio fa parte di un gruppo di disegni e di studi, tutti riferibili alla fine del 1913 e alla prima metà del 1914, che attesta il lavoro di Balla nel momento in cui evolve dalla linea di velocità astratta alla forma del vortice. Da questo momento l'artista trasporterà la sua indagine dalla mera osservazione di un fenomeno meccanico a una dimensione più ampia che si estende ai misteri della natura, del cielo e dell'energia vitale.