Lot 65
  • 65

Carla Accardi

Estimate
90,000 - 120,000 EUR
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Description

  • Carla Accardi
  • Integrazione lunga
  • firmato
  • caseina su tela
  • cm 200x77
  • Eseguito nel 1958

Provenance

Galleria Ippolito Simonis, Torino

Exhibited

Roma, Galleria La Salita, Carla Accardi, 1958
Torino, Galleria Notizie, Dipinti e tempere di Carla Accardi, 1959

Literature

P. Levi Montalcini, L'Arte del XXI secolo, in "Notizie", n.7, dicembre 1958, pag. 44, illustrato (con titolo: Struttura n.5)
G. Di Genova (a cura di), I Biennale Nazionale. Generazione anni Venti, Rieti 1980, catalogo della mostra, fig. 49, illustrato (con titolo: Integrazione e tecnica: olio)
G. Celant, Carla Accardi, Milano 1999, pag. 266, n. 1958 3, illustrato

Condition

This work is in generally good overall condition. There are some very stable carquelures by the white pigment. Canvas is slightly wavy. There is a dot of dirt on the lower area of the painting. No traces of retouching appear to be visible under UV light.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
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Catalogue Note

"Dal 1954 la presenza del bianco sul nero, o della caseina distesa piatta a formare un segno, serve a enfatizzare ciò che unisce e distingue i contrari. Il bianco è un soggetto che si muove in un territorio opposto, il nero. Pertanto non siamo ad una contrapposizione, ma ad una presenza che tende a staccarsi, a dichiarare la sua individualità, quasi a dimostrare che il negativo del fotografo è linguaggio quanto il positivo. In questo senso si capisce perché Accardi non si affidi alla gestualità del dripping, ma piuttosto controlli la disposizione di segni bianchi sulla superficie nera. (...)
Seppure gli agglomerati di Accardi sembrano spontanei e dovuti a segni contingenti, l'atteggiamento è estremamente controllato. L'idea di vortice e di assenza di controllo non le appartiene, tanto che i dipinti sono sempre ripassati con una seconda mano, vale a dire sono perfezionati come una scultura. Lo stesso dicasi per la formazione delle Grandi Integrazioni...
Il lavoro dell'artista è quindi un precisare e un definire la tensione tra le parti, operando una vertigine controllata, giocata sui materiali opachi, quali la caseina, e i colori scuri e sedimentati...che servono a dare una ricca stratificazione segnica che funge da indice coesivo. Da questo controllo scaturiscono accavallamenti e trame dove i segni sono in netta soggezione rispetto alla visività, sono supporti di un'immagine favolosa e fantastica, quasi narrativa e cinematografica."
G. Celant, Carla Accardi, Milano1999, pagg.XVII e XXI