Attribuito a Giovanni Francesco Barbieri, detto Guercino

Rimini, Collezione Francesco Manganoni;
Collezione Zollio;
Collezione Salvoni;
Collezione Ripa (fino al 1913).

Rimini, Museo della città, Guercino ritrovato. Collezioni e committenze riminesi. 1642-1660, 8 novembre 2002 - 23 febbraio 2003, n. 8.

P.G. Pasini, "Per il Guercino in Romagna" in Romagna arte e storia, n. 31 1991, p. 47, pp. 51-56 e p. 64, fig. 9, p. 56;
Guercino ritrovato. Collezioni e committenze riminesi. 1642-1660, catalogo della mostra, Rimini, Museo della Città, 8 novembre 2002 - 23 febbraio 2003, Milano 2002, n. 8 p. 116; ibidem, P. Meldini, "Un tesoro della pittura. Le fonti documentarie della quadreria di Francesco Manganoni", pp. 43-55;
L. Muti e D. de Sarno Prignano, Capolavori in proscenio. Dipinti del Cinque, Sei e Settecento, Faenza 2006, p. 106, fig. 13 p. 102.

L'opera è in buono stato e la visione diretta rivela colori più accesi e toni più caldi di quanto non risulti dalla foto in catalogo. L'osservazione a occhio nudo non denota danni o cadute e anzi evidenzia l'ottima conservazione del dipinto specie nella figura del santo, dove la materia originaria si conserva integra e brillante non solo nel volto e nelle mani, che mantengono tutte le velature e i tocchi di finitura, ma anche nella veste bruna, ossia nei toni normalmente più soggetti a ossidazioni. Solo in piccole zone localizzate del cielo si intravedono integrazioni e ritocchi, in particolare in una piccola area circa 10 cm sopra la testa del santo, dove è leggibile una stuccatura che copre probabilmente una botta o un piccolo danno al supporto, comunque non rilevante. L'osservazione con la lampada di Wood conferma infatti la presenza di questo intervento e ne rivela un secondo che corre per circa 20 cm in verticale dietro alla nuca del santo, entrambi in concomitanza di due restauri della tela originale visibili anche da retro. Per il resto il quadro è pressochè integro e anche sotto lo strato di vernice rivela solo un vecchio, più ampio ritocco nell'ombra della veste in coincidenza con un taglio a sette. Guardando la tela dal retro è possibile apprezzare l'ottima conservazione del supporto originale, che reca una lunga iscrizione antica che dichiara l'opera di mano del Guercino e di proprietà Manganoni, datata 2 settembre 1726, e un bollo di ceralacca con stemma e motto di famiglia. L'opera è offerta all'interno di una ricca cornice antica intagliata, dorata e arabescata, di cui la carpenteria si mantiene perfettamente integra. The painting is in good condition and it is warmer in tones than the catalogue illustration suggests. To the naked eye no major damages or restoration can be seen and the painting appears in excellent condition, notably in the figure of the saint. Not intrusive retouching is visible in small localized areas in the sky, particularly a 10 cm area above the head of the saint, covering a minor damage of the canvas. Inspection under UV light reveals an about 20 cm restoration behind its nape of the neck and an old retouching corresponding to a '7' shaped cut. The painting is offered in an old gilt and carved frame in good condition.
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