Lot 45
  • 45

Mario Schifano

Estimate
180,000 - 250,000 EUR
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Description

  • Mario Schifano
  • La stanza dei Disegni
  • firmato, intitolato e datato 1962 sul retro
  • smalto e carboncino su carta applicata su tela

  • cm 160x180

Provenance

Studio Marconi, Milano
Collezione Tonelli, Terni

Exhibited

Roma, Palazzo delle Esposizioni, Vitalità del negativo nell'arte italiana 1960/1970, 1970-71, n. c, illustrato
Milano, Studio Marconi, Mario Schifano 1960-1970, 1974, n. 6, illustrato
Parma, Salone delle Scuderie in Pilotta, Mario Schifano, 1974, pag. 75, n. 7, illustrato
Parma, Salone delle Scuderie in Pilotta; Milano, Rotonda di Via della Besana, L'opera dipinta 1960-1980, 1982, pag. 208, n. 121, illustrato
Ravenna, Pinacoteca Comunale, Schifano, Ravenna, 1982, pag. 51,
tav. III, illustrato
Conegliano, Palazzo Sarcinelli, Galleria comunale d'Arte, Mario Schifano. Opere 1957-1997, 1997

Literature

N. Cobolli, I sessanta in strada. Con Esso e Coca Cola, in "Arte", Milano 2005, pag. 55, n. 378, illustrato
Milano, Studio Marconi, Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada, 2005, pag. 72

Condition

This work is in very good overall condition. The bearing is sligthly wavy. There are two minor losses in the paper towards the centre of the painting and towards the centre of right hand margin, visible in the catalogue illustration.
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Catalogue Note

" Seguo con particolare interesse Schifano dalle sue prime romane: alla Salita (1960) nella mostra con Angeli, Festa, Lo Savio, Uncini, e in ripetute occasioni, nel '61, alla Tartaruga, in una personale, e tra i pittori come Twombly o Kounellis o Rotella. Erano quadri originalissimi: verniciati con una sola tinta o due, a coprire l'intero rettangolo della superficie o due rettangoli accostati: la vernice era data, come ora, su uno strato di carta da pacchi, incollata sulla tela. Un numero o delle lettere (ma solo talvolta) isolati o marcati simmetricamente; qualche gobba della carta, qualche scolatura: il movimento della pittura era tutto lì. [...]
Le forme schematiche di Schifano si andavano sempre più precisando come campo; le tele orlate da contorni rettangolari, ad angoli smussati, somigliavano ad uno schermo preparato a ricevere, o ad un video appena acceso, che stia riscaldandosi [...] Spesso il "campo" occupava solo parzialmente la superficie del quadro, lasciandone scoperta la parte inferiore, ma penetrata da una frangia di colature, come accennando, invece che ad una opposizione, ad un'osmosi di pieno e di vuoto, ad una continuità centro-periferica tra spazio inquadrabile, percepibile, e lo spazio comprensivo dell'inquadratura stessa."
(Maurizio Calvesi, Schifano. Tutto,  in catalogo mostra, Galleria Odyssia, Roma, 1963)