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Mario Schifano
Description
- Mario Schifano
- La stanza dei Disegni
- firmato, intitolato e datato 1962 sul retro
smalto e carboncino su carta applicata su tela
- cm 160x180
Provenance
Collezione Tonelli, Terni
Exhibited
Milano, Studio Marconi, Mario Schifano 1960-1970, 1974, n. 6, illustrato
Parma, Salone delle Scuderie in Pilotta, Mario Schifano, 1974, pag. 75, n. 7, illustrato
Parma, Salone delle Scuderie in Pilotta; Milano, Rotonda di Via della Besana, L'opera dipinta 1960-1980, 1982, pag. 208, n. 121, illustrato
Ravenna, Pinacoteca Comunale, Schifano, Ravenna, 1982, pag. 51,
tav. III, illustrato
Conegliano, Palazzo Sarcinelli, Galleria comunale d'Arte, Mario Schifano. Opere 1957-1997, 1997
Literature
N. Cobolli, I sessanta in strada. Con Esso e Coca Cola, in "Arte", Milano 2005, pag. 55, n. 378, illustrato
Milano, Studio Marconi, Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada, 2005, pag. 72
Condition
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Catalogue Note
" Seguo con particolare interesse Schifano dalle sue prime romane: alla Salita (1960) nella mostra con Angeli, Festa, Lo Savio, Uncini, e in ripetute occasioni, nel '61, alla Tartaruga, in una personale, e tra i pittori come Twombly o Kounellis o Rotella. Erano quadri originalissimi: verniciati con una sola tinta o due, a coprire l'intero rettangolo della superficie o due rettangoli accostati: la vernice era data, come ora, su uno strato di carta da pacchi, incollata sulla tela. Un numero o delle lettere (ma solo talvolta) isolati o marcati simmetricamente; qualche gobba della carta, qualche scolatura: il movimento della pittura era tutto lì. [...]
Le forme schematiche di Schifano si andavano sempre più precisando come campo; le tele orlate da contorni rettangolari, ad angoli smussati, somigliavano ad uno schermo preparato a ricevere, o ad un video appena acceso, che stia riscaldandosi [...] Spesso il "campo" occupava solo parzialmente la superficie del quadro, lasciandone scoperta la parte inferiore, ma penetrata da una frangia di colature, come accennando, invece che ad una opposizione, ad un'osmosi di pieno e di vuoto, ad una continuità centro-periferica tra spazio inquadrabile, percepibile, e lo spazio comprensivo dell'inquadratura stessa."
(Maurizio Calvesi, Schifano. Tutto, in catalogo mostra, Galleria Odyssia, Roma, 1963)