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Alberto Savinio
Description
- Alberto Savinio
- Dieux de la mer
- firmato; intitolato sul telaio
- olio su tela
- cm 28x35
- Eseguito nel 1929
Provenance
Libreria dell'Oca, Roma
Galleria Dino Tega, Milano, n. 903
Exhibited
Sasso Marconi, La Casa dell'Arte, Il fantastico nell'arte Picasso, Savinio, de Chirico, Mark Tobey, Sutherland, Licini, Max Ernst, 1980, pag. 36, illustrato a colori (intitolato Senza titolo)
Ferrara, Galleria Civica d'Arte Moderna, Palazzo dei Diamanti, Alberto Savinio, 1980, pag. 31, illustrato (intitolato Senza titolo)
Fukuyama, Museo d'arte, Mistero e mito. Momenti della pittura italiana 1930-1960-1990, 1994, pag. 90, illustrato a colori (intitolato Gli dei del mare)
Literature
In "Analisi. Rivista di economia, politica e cultura in Emilia Romagna", anno IV, n. 9, settembre 1980, pag. 46
P. Vivarelli, Alberto Savinio. Catalogo generale, Milano 1996, pag. 68, n. 1929 11, illustrato
Condition
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Catalogue Note
A partire dal 1928 il lavoro di Alberto Savinio subisce una fase di netta trasformazione rispetto al periodo precedente: la fissità iconica lascia spazio al "divenire" e al perenne farsi e mutarsi degli elementi, finalizzati ora alla creazione di una realtà estremamente vitale e definita da un profondo senso di mutamento in tutti i suoi aspetti.
Questo movimento universale, inteso come energia e vitalità interna dei processi naturali, può anche essere fonte di precarietà. Di conseguenza è all'origine dell'angoscia e della crisi dell'uomo, specialmente quella dell'intellettuale moderno.
In questo particolare processo artistico è fondamentale in Savinio l'influenza del movimento surrealista, in particolar modo nel considerare l'immaginazione come il più efficace strumento per la comprensione di una verità completamente spogliata dei suoi aspetti più scontati e banali.
Se negli anni precedenti queste inedite realtà dipinte nascevano unicamente dalla particolare organizzazione degli elementi dell'opera, ora, grazie a quest'immaginazione ricchissima d'invenzione, l'incongruo è il risultato sia della deformazione di immagini del tutto nuove rispetto all'esperienza sensibile, sia il frutto di un processo del tutto fantastico teso ad assorbire continui e nuovi significati.
Il tema del ritorno all'infanzia è sicuramente un aspetto fondamentale delle opere di questo periodo, soprattutto nel ciclo dei Giocattoli, dove il gioco è inteso come processo finalizzato alla libertà, all'autenticità ed alla spontaneità dell'individuo non ancora sottoposto a costrizioni. Ma sarebbe piuttosto riduttivo vedere nell'azione ludica e nel mito positivo dell'infanzia la sola chiave di lettura di questi dipinti. Come lo stesso Savinio affermerà in diversi scritti "ricordiamoci quanto torbida è l'infanzia e quanto piena di inconfessabili segreti". Così la spontaneità e la serenità del gioco si appropria anche di aspetti inquietanti; l'assemblaggio apparentemente allegro di queste opere si trasforma in qualcosa di estremamente lontano ed instabile che sembra indurci a riflettere sull'ambiguità e sulla profonda complessità del mondo occidentale.