Lot 43
  • 43

Giuseppe De Nittis

Estimate
40,000 - 60,000 EUR
bidding is closed

Description

  • Giuseppe De Nittis
  • Grande ritratto di signora con la pelliccia
  • reca firma in basso a sinistra De Nittis
  • olio su tela
  • cm 102 x 52.3
  • Reca a matita blu sul retro e sul telaio il n. 47; Reca a matita rossa sul telaio n. 2

Provenance

Galleria Pesaro, Milano

Literature

E. Piceni, De Nittis. Catalogo Generale dell'opera, Busto Arsizio 1982, vol. II, pag. 148;
P. Dini, G. L. Marini, De Nittis. La vita, i documenti, le opere dipinte, Torino 1990, vol. I, pag. 419, n. 979 (misure errate); vol. II, n. 797, illustrato in bianco e nero

Condition

Work on original canvas. The ultra violet light reveals strong fluorescent varnish dishomogeneously spread over the surface. There are six retouches corresponding to patches on the reverse: two near the top edge (cm 3 x1 circa and cm 2.5 x 2.5 circa); two near the lower edge (cm 3 x 2 and 3 x 1); one next the left edge (cm 3 x 1) and in the centre (cm 1 x 1 circa). Other retouches are in the top background, over the hat and two over the left shoulder. The painting has been deeply cleansed with consequent loss of superficial layers of paint and some abrasions (some also around the signature). Since the non-original signature was mentioned by Piceni already in his certificate of authenticity in 1979, the restauration is likely to have occurred before that date. Due to the varnish it is not possible to see if there are other retouches.
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Catalogue Note

L'opera è accompagnata da dichiarazione di autenticità rilasciata da Enrico Piceni nel 1979.

Dotato di un particolare talento e supportato dall'intelligenza vivace della moglie Léontine, quando Giuseppe De Nittis, nel 1872, si stabilisce a Parigi intuisce prontamente che la capitale francese sarebbe stata una preziosa fonte d'ispirazione per la sua arte e, infatti, nell'arco di un biennio, la capacità del pittore di infondere alle proprie tele il fascino emanato dalla modernità della metropoli e, soprattutto, dallo charme delle sue abitanti, avrebbe fatto di lui uno tra i più celebrati artisti della vita urbana e mondana.

Nella creazione dell'immagine femminile nelle opere di De Nittis, una sorta di tipizzazione della donna parigina, affascinante, mondana ed elegante, ha avuto un ruolo determinante il lavoro di James Tissot, pittore ed illustratore delle riviste di moda tra i più ricercati nella Parigi della belle époque, e se durante tutti gli anni settanta, come già sottolineava Vittorio Pica nel 1914 "il nostro pittore [...] ci appariva assai più preoccupato di ritrarre l'eleganza del vestito e la grazia della posa che l'espressione del volto, il quale assumeva un po' l'apparenza, tra grulla e insignificante, di una porcellana faccina di bambola" (V. Pica, Giuseppe De Nittis, l'uomo e l'artista, Milano 1914, pp. 149-150), già alla fine del decennio De Nittis muta registro e inizia a concentrarsi sulla resa dell'aspetto psicologico delle donne che ritrae.

In Grande ritratto di signora con la pelliccia, eseguito tra il 1883 e il 1884, l'autore infatti risolve l'esecuzione dell'abito mediante pennellate veloci e sommarie, mentre, in una sorta di gioco dialettico tra finito e non-finito, si concentra maggiormente sulla resa del volto restituendoci con incisività una giovane sconosciuta dall'espressione dolce e vagamente triste.

Se i lineamenti e l'espressione malinconica dell'effigiata ricordano quelli della protagonista de Il bar delle Folies-Bergère, 1882, lavoro esposto al Salon da Edouard Manet un anno prima della sua scomparsa, e si potrebbe pensare ad una sorta di omaggio di De Nittis all'amico attraverso una citazione del suo ultimo capolavoro -  De Nittis in quegli anni si confronta e si misura più volte con la pittura di Manet e a tal proposito ricordiamo il grande Autoritratto, in cui è ripreso lo schema compositivo del Ritratto di Zacharie Astruc, e Perla e conchiglia, riconducibile a Madame Manet su un divano azzurro -, tuttavia non è improbabile che la nostra signora con pelliccia, sia proprio un ritratto della bionda Suzon, realmente barista alle Folies-Bergère e conosciuta modella.

E. C.