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Aurelio Tiratelli
Description
- Aurelio Tiratelli
- Campagna romana
- firmato e iscritto in basso a sinistra
A. Tiratelli Roma - olio su tela
- cm 62.5 x 136
- Reca etichetta sul telaio con il n. 300
Condition
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Catalogue Note
Il fortunato percorso artistico di Aurelio Tiratelli inizia nei primi anni settanta quando, terminata la formazione all'Accademia di Belle Arti di San Luca dove aveva studiato con Pietro Tenerani, Tommaso Minardi e Francesco Podesti, sulle orme di Nino Costa, decide di dedicarsi esclusivamente alla pittura di paesaggio dal vero. E, già dai titoli dei dipinti inviati da Tiratelli alle esposizioni pubbliche di quegli anni, Campagna con pecore al sorgere dell'alba, Fiera di Grotta-Ferrata (campagna di Roma), presentati alla seconda esposizione nazionale di Milano nel 1872, Paesaggio di pecore nella campagna romana, Birocci di fieno nella campagna romana, Veduta del Tevere, esposti alla mostra degli Amatori e Cultori nel 1875, appare chiaro che il paesaggio prediletto dal pittore romano era quello della sua terra, quello della campagna intorno Roma, quello dell'Agro Pontino e dei Colli Albani, luoghi che Tiratelli ben conosceva e che rappresentavano gli sfondi ideali per raccontare la semplicità dei costumi di contadini, mandriani, butteri e l'asprezza della loro vita quotidiana.
Campagna Romana qui presentato riassume tutte le qualità della pittura del suo autore e suggerisce di Aurelio Tiratelli l'immagine di un artista che, in perfetta sintonia con la temperie culturale di quegli anni, si dimostrava sì un attento osservatore del vero ma, nel contempo, anche un pittore non dimentico della cultura figurativa che lo aveva preceduto e perfettamente in grado di mediare armonicamente vero e tradizione senza che questa prevalesse sul senso di realtà che i suoi paesaggi intendevano emanare. Infatti, anche se in Campagna Romana il soggetto del ritorno a casa è palesemente memore di lavori palizziani - la contadina con un cesto sulla testa, ripresa di spalle con la sopragonna annodata sul dietro, colta mentre segue, circondata dal gregge, il pastore a cavallo, trova precisi riscontri nelle opere di Filippo Palizzi -, Tiratelli lo rielabora felicemente restituendo mediante una pittura schiettamente realista tutta la poesia del vero di un paesaggio colto en plein air.
E. C.