- 75
Giacomo Ceruti
Estimate
20,000 - 30,000 EUR
Log in to view results
bidding is closed
Description
- Giacomo Ceruti
- Ritratto del rettore Giovanni Battista Zanini
- olio su tela
Provenance
Collezione G. Poletti, Milano (da etichetta sul retro);
Alessandro Orsi, Milano (da etichetta sul retro).
Exhibited
Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna, Giacomo Ceruti e la ritrattistica del suo tempo nell'Italia Settentrionale, Febbraio-Marzo 1967, cat.10.
Literature
Giacomo Ceruti e la ritrattistica del suo tempo nell'Italia Settentrionale, catalogo della mostra, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna, Febbraio-Marzo 1967, p. 48, cat. 10, illustrato tav. 15;
M. Gregori, Giacomo Ceruti, Bergamo 1982, p. 427, n. 24, illustrato figg. 24-24a;
S. Milesi, Fra Galgario tra Seicento e Settecento. Raffronti e confronti con ritratti dei pittori Carlo Ceresa e Giacomo Ceruti, Bergamo 1990, illustrato p. 165.
Catalogue Note
Giacomo Ceruti, apprezzato per il realismo delle sue scene di genere, conosce uguale fama nella ritrattistica, che affronta con l'intenso naturalismo caratteristico della pittura lombarda del primo Seicento. La sua piena potenza risulta evidente nel quadro raffigurante il Conte Giovanni Maria Fenaroli, datato al 1724 e in deposito alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, ma il suo linguaggio sobrio ridotto all'essenziale è particolarmente eclatante nelle opere che esegue per la committenza ecclesiatica, di cui il dipinto che qui presentiamo è un tipico esempio.
Il dipinto raffigura il rettore Giovanni Battista Zanini, il cui nome era scritto sulla lettera che il soggetto indicava nel formato originario della tela, noto grazie alla fotografia di Oreste Marini nella monografia che Mina Gregori dedica all'artista nel 1982. Lo zucchetto in testa conferma l'appartanenza del protagonista alla sfera ecclesiastica, mentre il teschio che era posato un tempo sulla tavola accanto alla lettera poteva essere un riferimento alla caducità della vita. L'estrema sobrietà del sistema cromatico e la luce chiara che accarezza il volto contribuiscono a concentrare l'attenzione esclusivamente sullo stato d'animo del religioso, che Ceruti priva di idealizzazione e riempie di umanità.
Il dipinto raffigura il rettore Giovanni Battista Zanini, il cui nome era scritto sulla lettera che il soggetto indicava nel formato originario della tela, noto grazie alla fotografia di Oreste Marini nella monografia che Mina Gregori dedica all'artista nel 1982. Lo zucchetto in testa conferma l'appartanenza del protagonista alla sfera ecclesiastica, mentre il teschio che era posato un tempo sulla tavola accanto alla lettera poteva essere un riferimento alla caducità della vita. L'estrema sobrietà del sistema cromatico e la luce chiara che accarezza il volto contribuiscono a concentrare l'attenzione esclusivamente sullo stato d'animo del religioso, che Ceruti priva di idealizzazione e riempie di umanità.