Lot 51
  • 51

Carlo Ceresa

Estimate
40,000 - 60,000 EUR
bidding is closed

Description

  • Carlo Ceresa
  • Agar e Ismaele
  • olio su tela, senza cornice

Catalogue Note

Carlo Ceresa è tra i grandi protagonisti del Seicento bergamasco. I suoi ritratti, sia isolati sia inseriti all'interno di composizioni sacre, ne fanno l'erede più genuino della tradizione che da Lorenzo Lotto a Giovanni Battista Moroni sosteneva una pittura semplice e chiara, fondata sull'osservazione della realtà. L'attenzione al reale, che non è una trascrizione diretta e minuta quanto la capacità di coglierne l'essenza, è infatti il filo rosso che lega le pale d'altare e la fortunata attività di ritrattista del pittore.
Fondamentale nella formazione di Ceresa, che iniziò l'attività da autodidatta, è la collaborazione con Daniele Crespi, avvenuta a Milano intorno al 1630, e la sua maturazione più profonda è da far risalire agli anni Quaranta del secolo, quando le sue opere mostrano un aggiornamento anche sulla pittura veneta, certamente conosciuta attraverso lo studio sensibile dei molti pittori forestieri che lavoravano a Bergamo in quegli anni.
La tela raffigurante Agar, Ismaele e l'angelo è probabilmente da inserire nella produzione più avanzata dell'artista e mostra alcuni tratti tipici della sua pittura, come ad esempio un uso suggestivo del colore per cui il pallore trasparente e luminoso degli incarnati contrasta con le tinte profonde delle vesti, secondo un'associazione cromatica, "alla veneta", che avvicina il giallo, il rosso e il verde-cipresso. Il dipinto è da avvicinare, per i tipici tratti somatici dei volti della donna e dell'angelo e soprattutto per la fissità con cui la scena è raffigurata come un momento drammatico e sospeso, ad alcune tele quali la Pietà della chiesa di San Giovanni Bianco e soprattutto l'Annunciazione della chiesa di Valleve.

Siamo grati al professor Keith Christiansen per aver proposto l'attribuzione del dipinto a Carlo Ceresa.