Lot 135
  • 135

Giuseppe Maria Crespi

Estimate
40,000 - 60,000 EUR
bidding is closed

Description

  • Giuseppe Maria Crespi
  • La fuga in Egitto
  • olio su tela

Provenance

Conte Pepoli, Bologna;
Lorser Feitelson;
Christie's New York, 26 Gennaio 2001, lotto 147 (per $ 44.650).

Exhibited

Bologna, Palazzo Comunale, Mostra Celebrativa di Giuseppe Maria Crespi, Giugno-Luglio 1948, p. 43, cat. n. 51.

Literature

Mostra Celebrativa di Giuseppe Maria Crespi, catalogo della mostra, Bologna, Palazzo Comunale, Giugno-Luglio 1948, cat. 51, illustrato tav. XXXVI;
M.P. Merriman, Giuseppe Maria Crespi, Milano 1980, p. 302, cat. 233 illustrato.

Catalogue Note

Esposta nel 1948 e poi pubblicata da Merriman nel 1980, la tela di Giuseppe Maria Crespi, detto "lo Spagnolo" per la foggia degli abiti attillati all'uso spagnolesco che portava, è stata erroneamente intitolata Riposo campestre e Scena pastorale prima di essere identificata col soggetto sacro de La fuga in Egitto. Il riposo della Sacra Famiglia viene in effetti trasformato qui in un idillio rustico, una scena paesana e profana che l'artista avrebbe dipinto "all'improvviso" nella campagna bolognese. Questa spontaneità quasi istantanea è espressa grazie a una pennellata irregolare nella resa del fogliame e della paglia, tipica di Crespi che era portato verso una pittura veloce e immediata ed effetti luministici brillanti che ricordano Guercino.
Secondo Merrimann la vena arcadica della tela indica una datazione abbastanza tardiva nella carriera dell'artista, dopo il 1730. Questa proposta troverebbe conferma nella presenza del contadino inginocchiato vicino alla cesta che appare nel Sant'Andrea adora la croce, quadro realizzato da Crespi per i Benedettini di San Paolo d'Argon intorno al 1728-1729. Inoltre la particolare giovialità paesana che traspare nella scena sacra è stata messa in parallelo ai due splendidi quadri profani già nella collezione di Roberto Longhi, Pastorelle e Pastorelle con gregge, che offrono una visione tranquilla e serena della vita in campagna.
Con i primi sentori dell'Arcadia, La fuga in Egitto è un raro esempio dell'arte religiosa del pittore bolognese. Nel delizioso dipinto lo Spagnolo riesce a unire il soggetto sacro alla scena di genere, stile di cui è considerato come uno dei padri e al quale si è avvicinato dopo aver scoperto a Firenze nel 1708-09 la pittura dei Bamboccianti, così gradita nelle collezioni medicee e del Gran Principe Ferdinando.