Lot 284
  • 284

Afro

Estimate
400,000 - 600,000 EUR
Log in to view results
bidding is closed

Description

  • Afro
  • Segno limite
  • firmato e datato 57
  • olio su tela

  • cm 97x147

Provenance

Catherine Viviano Gallery, New York
Galerie Im Erker, San Gallo
Galleria Marlborough, Roma

Exhibited

New York, Catherine Viviano Gallery, Afro, 1957, n. 12, illustrato
Oackland, The Mills College Art Gallery; San Francisco, H. M. De Young Museum; Santa Barbara, Museum of Art, Afro, 1958
Stoccolma, Moderna Museet, 6 Italienska Malare, 1963
San Gallo, Galerie Im Erker, Afro, 1964-65
Darmstadt, Kunsthalle Darmstadt; Berlin, Nationalgalerie, Afro, 1969

Literature

C. Efrati, in "Arti visive", n. 6-7, Roma 1957, illustrato
M. Dungan Cross, Afro. Famous Italian artist has one man show at Mills, in "Oackland Tribune", Oackland, aprile 1958, illustrato
L. Venturi, Pittori italiani d'oggi, Roma 1958
G. F., Poet mit Pinsel, in "Die Woche", Zurigo, dicembre 1964
C. Brandi, Afro, Roma 1977, illustrato
M. Graziani, Afro. Catalogo Generale Ragionato, Roma 1997, pag. 172, n. 382, illustrato a colori

Condition

This work appears to be in generally good overall condition. There are traces of stable craquelures by the most materic areas of the painting. No traces of retouching appears to be under UV light.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."

Catalogue Note

Già a partire dal 1956, è cosa certa che Afro abbia ormai raggiunto la maturità artistica, fatta di armonia dell'impianto compositivo e di un uso strutturato e vigoroso della materia, dove spiccano la "..qualità di gusto sottile, di educata sensibilità, di aggraziata e pungente fantasia ritmica..." (F. Russoli, Molti i buoni, pochissimi gli ottimi, ne  "Settimo Giorno", anno IX, n. 27, Milano, 30 giugno 1956, pagg. 29-31).
In questo periodo si consolida l'amicizia con Toti Scialoja il quale, in alcuni interventi su "Arti Visive" sotto lo pseudonimo di Carlo Efrati, loda la poetica cromatica dell'amico e ne esalta l'uso dell'ombra come elemento strutturante della sua pittura.
L'amicizia con Scialoja, anch'egli grande ammiratore di Arshile Gorky e dell'espressionismo astratto americano, stimola il lavoro di Afro verso un rinnovato astrattismo e una più intima coesione tra emozione e espressione. Sono, del resto, gli anni in cui a Roma si intensificano i rapporti con la cultura americana: Twombly si trasferisce nella capitale, Plinio De Martiis espone opere di Marca-Relli e viene aperta la Rome-New York Art Foundation.
Nell'autunno del 1957 Afro si reca nuovamente negli Stati Uniti, questa volta per tenere un corso presso il Mills College di Ockland, dove rimarrà fino al giugno 1958. La sua gallerista Catherine Viviano, che stava proprio organizzando a New York per i mesi di  novembre e dicembre 1957 la sua personale nella quale l'opera qui presentata, Segno limite, era inclusa, critica questa scelta dell'artista scrivendogli quanto "...l'accettare una posizione d'insegnante, sia pure nelle migliori condizioni e sia pure per un periodo temporaneo, può diminuire notevolmente l'aura di autorità di cui sei circondato." [Lettera conservata presso l'Archivio Afro, Roma].
Dal 1957, quindi, Afro "dipinge in uno stato di grazia nuovo, con esiti nuovi, tra i suoi maggiori" (L. Caramel in La pittura come movente e come rifugio in Afro. Dipinti 1931-1975, Milano 1992, pag. 34-35) e anche la critica americana accoglie con calore la mostra alla Viviano Gallery, formata da una selezione di 19 opere, individuando alcuni mutamenti rispetto al lavoro precedente che portano l'artista ad allontanarsi da forme piatte e definite, per concentrare il proprio interesse verso l'atmosfera generale del dipinto e verso una pittura meno meditata ma più spontanea, quindi più attenta alla lezione dell'espressionismo americano.
Lui stesso dichiara, in uno scritto pubblicato nel 1958 da Lionello Venturi: "Man mano che ho accettato che l'immagine pittorica si realizzasse in un suo modo più imprevisto: nel fatto che una forma si dilati in maniera inquietante, che un colore si accenda 'fuori misura', che la materia nasca dai suoi stessi strati di calcolo e abbandoni". (Afro cit. in L. Venturi, in Pittori Italiani d'oggi, Roma 1958, pagg. 93-94).

"La luce diviene la base stessa espressiva della sua pittura, non in quanto rappresentata, ma come germe attivo e operante. E' quella luce in trasparenza che rende diafani e timbrati i colori, che sospende a mezz'aria i neri, che permette la sovrapposizione dei toni diversi come velature..."
/ C. Brandi cit. in Afro. Dipinti 1931-1975, Milano 1992, pag. 35