Carla Accardi

Galleria Fumagalli, Bergamo
Ivi acquistato dall'attuale proprietario nel 2003

Mantova, Casa del Mantegna, L'arte come amante. Da una collezione privata contemporanea, 2007, pag. 20, illustrato a colori

This work appears to be in good overall condition. Minor traces of soiling along borders, few paint loss along lower border, few tiny retouchings by the corners.
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"Quando la fine dichiarata dell'Informale giunge anche a Roma (...) anche la sua composizione fluttuante e libera si struttura maggiormente, il fondo si fa riquadrato in maniera quasi regolare, i segni si susseguono per linee parallele e, in più, Accardi introduce nella sua tavolozza (...) i colori fluorescenti. Questa novità non è soltanto una comodità tecnica susseguente all'introduzione delle resine e dei colori acrilici - Accardi li definisce sempre 'caseina su tela'- ma una piccola rivoluzione, prima formale poi sostanziale, nel suo lavoro. Il colore fluorescente è un colore 'sfacciato', poco duttile, indifferente alle sfumature, in due parole 'poco pittorico' (...). Il risultato è quello di una texture, di un pattern senza spessore di materia pittorica e senza memoria di un gesto 'sentimentale'. Queste caratteristiche 'sono' già gli anni sessanta, e Accardi intuisce sin da allora che la pittura può essere antipittorica."
(M. Meneguzzo, Accardi Consagra. La svolta degli anni Sessanta, Milano 2007, pagg. 20-21)