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Salvatore Scarpitta
Description
- Salvatore Scarpitta
- The Rail on the Pole
- firmato e datato 63; firmato, intitolato e datato 1963 sul retro
- fasce, cinture e tecnica mista su tela
- cm. 178x144
Provenance
Galleria Notizie, Torino
Collezione Rosangela Cochrane, Torino
Exhibited
Milano, Galleria dell'Ariete, Salvatore Scarpitta 1958-1963, n.13, illustrato
Milano, Padiglione d'Arte Contemporanea, Salvatore Scarpitta - Opere 1958-1985, 1985-86, pag. 30, illustrato
Siena, Castello di Volpaia, Scarpitta, 1992, n.15, illustrato
Bagheria, Civica Galleria Renato Guttuso, Scarpitta, 1999, pag. 103-145, n.63, illustrato
Torino, Università degli Studi di Torino, Lauree Honoris Causa a Beppe Fenoglio-Salvatore Scarpitta, 2005
Alba, Palazzo delle Mostre, Pinot Gallizio e il suo tempo, 2007
Literature
G. Di Genova, Storia dell'Arte Italiana del '900 - Generazioni anni Dieci, Bologna 1990, pag. 261
"Carte d'Arte Internazionale", primavera-estate 2000, pag. 46, illustrato
L. Sansone, Salvatore Scarpitta. Catalogue Raisonné, Milano 2005, pagg. 188-189, n. 327, illustrato
Condition
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Catalogue Note
"Affinchè l'arte sia vera ed efficace deve scaturire dall'esperienza totale dell'artista."
(J. Scalzo, in "Circle Track", Rajo e Salvatore, giugno 1989, pag. 12)
Nel breve periodo tra il 1962 e il 1964, Scarpitta lavora su una serie di opere in cui comincia ad inserire materiale di recupero dal mondo delle corse automobilistiche. Come lui stesso dichiara "cinture di sicurezza, fibbie da arnese di corridore, fibbie da paracadutista, allacci di tipo aeronautico o da macchine da corsa, tubi di scappamento" avvicinano i suoi lavori a un ambiente che sempre lo aveva attirato e affascinato, fin da quando da ragazzo negli anni Trenta aveva cominciato a frequentare assiduamente le corse d'auto del mercoledì sera sul circuito di Legion Ascot Speedway a Boyle Heights. Il suo intento era quello di creare delle opere che oltre a essere totalmente nuove rispetto a tutto ciò che era stato fatto sino ad allora, fossero una testimonianza e un ricordo delle vite di molti giovani piloti, anche suoi amici conosciuti sulle piste e persi a causa di incidenti mortali.
L'opera The Rail on the Pole fu presentata la prima volta in una personale dell'artista alla Galleria di Leo Castelli nell'aprile del 1963. L'uso di materiali così innovativi e la presenza dei lunghi tagli e lacerazioni rappresentavano per Scarpitta un modo per scardinare i canoni e gli schemi costrittivi ai quali l'opera d'arte aveva da sempre dovuto sottomettersi.
"Il taglio era per me sempre dovuto a questa specie di claustrofobia, che la tela di grandi dimensioni mi portava ad avere (la claustrofobia di essere rinchiuso in un rettangolo), per cui l'aprire un quadro non era un fatto di eleganza, ma era fatto per aprire delle finestre, quasi una forma di salvezza."
(U. Kultermann, Nuove forme della pittura, Milano 1967)