Lot 173
  • 173

Renato Paresce

Estimate
30,000 - 40,000 EUR
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Description

  • Renato Paresce
  • Due cavalli
  • firmato
  • olio su tela
  • cm. 65x81
  • Eseguito nel 1933

Provenance

Galleria dell'Annunciata, Milano

Exhibited

Milano, Galleria dell'Annunciata, Renato Paresce. Mostra commemorativa, 1971, fig. n. 43
Fiesole, Palazzina Mangani, Renato Paresce, 1992, pag. 114, n. 67

Literature

De Rosa, Per una riconsiderazione di Renato Paresce, in "Storia dell'Arte", 1989, n. 67, pagg. 305-313, fig. n. 6

Condition

This work appears to be in generally good overall condition. The canvas is slightly wavy. There are thin and stable craquelures on the surface of the work, together with few punctiform paint losses mostly along the upper left margin and the right upper margin. There are two little retouchings on the back and on the neck of the white horse, visible under UV light.
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Catalogue Note

Nel 1933 René Paresce medita il suo primo viaggio solitario alle isole Figi che si concluderà con un'altra grande avventura, quella dell'America, che Paresce ha la fortuna e il coraggio di visitare partendo non da Ellis Island - con la linea dei grattacieli e la Statua della Libertà - ma dalla costa del Pacifico. Nel suo libro L'Altra America, pubblicato dalle edizioni di Quadrante, la rivista diretta da Bontempelli e Bardi, Paresce racconterà il lato oscuro degli Stati Uniti - i criminali, i trafficanti, i pellerossa, le culture etniche e i profeti apocalittici - e inventerà una definizione destinata a grande fortuna in tempi più recenti. Prima di questi viaggi la sua pittura ha subito una pausa di riflessione: abbandonati per un attimo paesaggi marini e costellazioni, figure immobili e scale senza fine, Paresce esegue alcune opere tra cui questa, dalla pittura preziosa, con i cavalli sovrapposti e come sospesi in una dimensione claustrofobica; quasi un omaggio a de Chirico, senza la libertà romanzesca dell'amico pittore.
Torna l'impostazione metafisica delle architetture e del paesaggio sullo sfondo, che Paresce realizza con i toni e lo stile degli anni precedenti, quando fa parte insieme con Campigli, de Chirico, de Pisis, Savinio, Severini e Tozzi del gruppo degli Italiani di Parigi. La crisi del '29 segna una battuta d'arresto per tutti: la maggior parte degli artisti lasciano Parigi e nel '32 il gruppo si scioglie. Per Paresce comincia la nuova fase più surreale, di spettacolo metafisico, di colore e di sogno, che sono le sue qualità specifiche e inconfondibili.
Rachele Ferrario