Lot 195
  • 195

Giovanni Migliara (Alessandria 1785 - Milano 1837)

Estimate
30,000 - 50,000 EUR
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Description

  • Giovanni Migliara
  • sepoltura al chiaro di luna
  • Reca firma, iscrizione e data sul retro del telaio Gio Migliara fece 18...
  • olio su tela
  • cm. 31.5 x 42
  • Eseguito nel 1828 - 29 circa

Literature

S. Ruffino, M. Pinottini, Morte e trasfigurazione del Neoclassicismo: Migliara e Bossoli, Alessandria 1980, n. 10, illustrato in bianco e nero

Catalogue Note

Reca cartellino sul retro: Milano li 25 . Ottobre 1854  / Io sottoscritto garantisco pienamente opera il presente / quadro, rappresentante una sepoltura a Lume di Luna / opera delle più belle del mio caro padre Giovanni / Migliara. per fede / Ernesto Migliara / figlio 


L’opera qui presentata riflette l'eccellenza pittorica e la varietà immaginativa di Giovanni Migliara intorno alla fine degli anni venti del XIX secolo. Trattasi di un olio in prima tela in ottimo stato di conservazione, stilisticamente riconducibile a quel clima neogotico che recuperava, con preciso intento patriottico, esempi d’architetture medioevali e rinascimentali e li inseriva in paesaggi d’ascendenza romantica rischiarati da mirabili giochi di luce e di ombre.

Affine al dipinto proposto dal medesimo Migliara in occasione dell’annuale esposizione di Brera nel 1828 con il titolo La parte posteriore di una chiesa antica con attiguo camposanto -identificato con l’olio conservato alla Pinacoteca di Brera di donazione Stefano Stuarenghi (cfr. Atti della Cesarea Regia Accademia delle Belle Arti di Milano, Milano 1828, p. 54)-, e ad Esterno di città con ponte illuminato da chiaro di luna ed officina di maniscalco, datato 1829 -già collezione Gaggi, ora collezione privata Varese- e ad essi coevo, Sepoltura al chiaro di luna è opera esemplare della pittura di paesaggio condotta con brillante successo da Giovanni Migliara nella Milano di quegli anni.

Anche in Sepoltura al chiaro di luna, come in molti altri dipinti che ne hanno decretato la fama, il Migliara, utilizzando le varianti tipologiche del paesaggio come un perfetto scenario prospettico -la veduta di paesaggio vera e propria, quella architettonica urbana o quella propriamente prospettica di interno monumentale-, crea una sorta di capriccio di rilevante valenza suggestiva ed evocativa. In un paesaggio còlto dal vero, ma spesso, impossibile da identificare per l’abitudine di inserire elementi architettonici reali “romanticizzati” da particolari d’invenzione, il Migliara, infatti, cala e fa vivere le sue macchiette trasformandole, assecondando precise necessità narrative, da semplici figure di genere in personaggi, solitamente desunti da romanzi storici ed opere letterarie.

Verosimile, dunque, che dietro un soggetto pittorico così singolare quale la sepoltura notturna di un non precisato personaggio, si celi proprio un riferimento storico-letterario, oggi, non facilmente determinabile.