MI0321

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Lot 29
  • 29

Alberto Burri

Estimate
180,000 - 250,000 EUR
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bidding is closed

Description

  • Alberto Burri
  • Spider
  • olio, sacco, colla e collage di tele su tavola
  • cm 38x38
  • Eseguito nel 1954

Provenance

Marta Jackson Gallery, New York
Galleria Notizie, Torino
Collezione Traversa, Torino
Ivi acquisito dall'attuale proprietario

Condition

This work is in very good condition. There are a light superficial scartch towards the centre of the left hand margin and a minor and tiny tear on the fold on the left of the red pigment, both visible in the catalogue illustration. No traces of retouching appears to be visible under UV light. The tonality of the black pigment is much more intense compared to the catalogue illustration.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
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Catalogue Note

"...Così è ovvio che, se la scelta delle materie può essere determinata da una motivazione inconscia, coesiste e s'invera in essa, fin dall'inizio, una motivazione estetica. Così è lo stesso processo del fare artistico (d'elaborazione cioè delle materie e d'intervento su di esse) che mentre sublima in atto estetico (mentre cioè concorre alla configurazione dell'immagine pittorica), prolunga in sé ed esaspera,  'mette a fuoco', l'attualità dell'istanza inconscia. È infatti tale elaborazione, atto di ulteriore, ribadito possesso, sia estetico che inconsciamente simbolico. Stoffe lacere su cui è l'impronta dell'uso, cenci, avanzi d'abbigliamento, riagganciano moti di recondite lussurie o sottili perturbamenti, sensi e impressioni di una carnalità sedimentata, quasi residua nelle loro forme sflosciate. Comporli, poi, o tingerli di rosso o di nero, o accordarne i toni rivelati, può assumere il senso di un rito, quasi la simbologia di un raffinato possesso, di un atto di dominio interno e rivissuto. Così nel torcere che Burri fa delle tele di juta, nel tenderle sino ad evidenziarne con cruda raffinatezza la grana (...) emerge una volontà di possesso inconscia ed ossessiva, ma ad un tempo "sublimante" giacchè si tratta di tendere ad una raffinata elezione, che altro non è se non la sublimazione di quella sensualità possessiva."
(cit. Maurizio Calvesi, Alberto Burri, in 'Quadrum', n. 7, 1959)