MI0317

/

Lot 117
  • 117

Lucio Fontana

Estimate
400,000 - 600,000 EUR
Log in to view results
bidding is closed

Description

  • Lucio Fontana
  • Concetto Spaziale. Attese
  • firmato, intitolato e iscritto 1 + 1 - 3AO sul retro
  • idropittura su tela
  • cm 65x81
  • Eseguito nel 1960

Provenance

Collezione privata, Lucca

Literature

E. Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo generale, Milano 1986, vol. I, pag. 333, illustrato
E. Crispolti, Lucio Fontana. Catalogo ragionato  di sculture, dipinti, ambientazioni, Milano 2006, vol. I, pag. 502, n. 60 T 122, illustrato

Condition

This work is in very good condition. There are very minor traces of dirt partially visible in the catalogue illustration by the centre of the upper edge. The colour is slightly warmer compared to the catalogue illustration.
"In response to your inquiry, we are pleased to provide you with a general report of the condition of the property described above. Since we are not professional conservators or restorers, we urge you to consult with a restorer or conservator of your choice who will be better able to provide a detailed, professional report. Prospective buyers should inspect each lot to satisfy themselves as to condition and must understand that any statement made by Sotheby's is merely a subjective, qualified opinion. Prospective buyers should also refer to any Important Notices regarding this sale, which are printed in the Sale Catalogue.
NOTWITHSTANDING THIS REPORT OR ANY DISCUSSIONS CONCERNING A LOT, ALL LOTS ARE OFFERED AND SOLD AS IS" IN ACCORDANCE WITH THE CONDITIONS OF BUSINESS PRINTED IN THE SALE CATALOGUE."

Catalogue Note

L'opera è accompagnata da attestato di libera circolazione.

An export licence is available for this lot.

 

"Scriveva Fontana: 'La negazione della eternità, la valorizzazione del transitorio del dinamico, al posto dell'equilibrio statico e la sintesi armonica'. E questo poteva essere, era, la rinuncia al passato. Ma leggendo: 'L'uomo ha due forme, unicità e intelligenza che marciano riunite e mai si riuniscono. L'uomo materia, l'uomo animale, l'uomo natura, fu, è, resta; l'uomo intellettuale crea, ci lascia il grande mistero finora non scoperto di questa divisione - materia-intelletto-...' non si può non trovarvi implicitamente contenuta la proiezione verso il futuro di Fontana.
Sì i gestuali avevano in parte fatte loro queste proposizioni, erano saltati anch'essi nella strada aperta, tiravano le loro sciabolate nell'aria, vivevano intensamente. Ma Fontana sul piano dell'invenzione artistica si muoveva lucido e deciso, come un pioniere che valicava veramente e intenzionalmente i limiti del conoscibile, e non è detto solo simbolicamente, perché Fontana sarebbe stato l'ultimo uomo al mondo ad arrendersi a quell'immagine di conoscenza che perseguiva, ad arrestarsi di fronte a quella soglia che aveva tracciato per primo.
Certo 'il taglio è il taglio', gli sembrava così ovvio. Ma non sembrava ovvio agli altri, quelli che amavano per la loro pittura un luogo caldo e ben illuminato, quelli che amano lo spazio limitato a un certo punto e non, come Fontana, lo spazio e poi lo spazio e poi lo spazio ancora. Poiché dietro il taglio di Fontana c'è una volontà pervicace, c'è il superamento dei nostri parametri costitutivi, c'è la fusione della luce con le tenebre, della realtà col mistero, e perché no, della morte con la vita, senza sapere ancora quali dei due termini coabiti con noi alla nostra parte".
Aldo Passoni, Fontana nella storia dell'arte, 1970.
Il Movimento artistico denominato 'Gutai', formatosi nel 1954 nella regione del Kansai, in Giappone, dagli artisti Shozo Shimamoto, Jiro Yoshihara, Akira Kanayama, Saburo Murakami e Kazuo Shiraga, è sicuramente una dei gruppi artistici del dopoguerra che più ha saputo anticipare, talvolta con gesti di grande rottura, talvolta con performance di intensa liricità, i grandi cambiamenti dell'arte occidentale dei primi anni Sessanta.  
E' possibile cogliere una certa contiguità fra la ricerca di uno spazio che vada 'oltre', di un gesto che cristallizzi il pensiero, propria dei lavori di Lucio Fontana, con alcune opere giovanili di due protagonisti del movimento. Da una parte Murakami, il quale nel 1955 diede atto alla celebre ed ambiziosa performance al primo Salon Gutai nella quale l'artista in persona creava spazio attraversando sei pannelli di carta montata su telaio, lasciando ai posteri un paesaggio inedito al suo passaggio, qui illustrato; dall'altra Shimamoto, il quale ugualmente declinò tale esigenza - il superamento dello spazio bidimensionale della finzione artistica- in performance audaci e indipendenti.
Se tuttavia in Fontana il gesto segue una logica meditata, silenziosa e solenne – e quindi ai nostri occhi esso appare del tutto 'classico'-, negli artisti giapponesi, benché la volontà formatrice sia comune, esso si traduce in una irruzione urlata che trova la propria perfezione della performing art.

"Si va formulando una nuova estetica, forme luminose attraverso gli spazi. Movimento, colore, tempo e spazio, i concetti della nuova arte. (...) L'opera d'arte non è eterna, nel tempo esiste l'uomo e la sua creazione, finito l'uomo continua l'infinito."
Lucio Fontana, Manifesto tecnico dello spazialismo, 1951

L'opera è accompagnata da attestato di libera circolazione.
An export licence is available for this lot.