Lot 15
  • 15

Fausto Melotti

Estimate
40,000 - 60,000 EUR
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Description

  • Fausto Melotti
  • Giocattolo per figlio di dittatore
  • firmato sulla base
  • ottone
  • cm 41x41x20
  • Eseguito nel 1971

Provenance

Acquistato direttamente dall'artista il 17 settembre 1972

Exhibited

Parma, Università degli Studi, Palazzo della Pilotta, Melotti, 1976, tav. 195
Nagoya, Aichi Arts Center, Fausto Melotti, 1999, n. 77, pag. 124, illustrato a colori

Literature

U. Allemandi, M. Fagiolo dell'Arco, Immaginate Klee scultore, in "Bolaffi Arte", anno III, n.19, aprile 1972, pag.59, illustrato
A. M. Hammacher, Melotti, Milano 1975, tav. 62
In "L'Unità", 5 luglio 1976, illustrato
G. Celant, Melotti. Catalogo generale. Sculture 1929-1972, Milano 1996,  Tomo I, pag. 286, n. 1971 26, illustrato
C. Pirovano, Per l'acrobata invisibile, in Fausto Melotti - Teatrini, catalogo della mostra, Verona 1996-1997, pag. 20, illustrato

Condition

This work is in very good condition. Welding due to the artist's technique are visible in the catalogue illustration.
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Catalogue Note

Le sculture che esprimono gli aspetti più violenti della guerra, fra cui spicca quest'opera, sono fra quelle più fortemente evocative di Melotti. La tipica leggerezza e poeticità del segno disegnato nell'aria dai fili di ottone contrasta con la brutalità del soggetto lasciando un senso di spiazzamento e malinconia nello spettatore. Se questa perdita di umanità vince sul sogno e la rappresentazione del racconto si tinge di amarezza, l'opera riesce tuttavia in ogni modo a suggerire a chi la osserva un senso di straniamento allontanando lo spettatore dal mondo reale e cingendo la scena con una barriera di silenzioso rispetto, come se fosse osservata attraverso un vetro.
Come in altre sculture di simile tenore, quali Monumento ai perseguitati politici del 1963, The apartheid del 1967 o Il Prigioniero del 1979, più che mai in questa opera "L'ambiguità come aspetto della malinconia è componente qualificante dell'opera d'arte... (...) La malinconia è l'anima stessa dell'opera d'arte, perché testimonia melanconicamente la nostra perduta armonia" (Fausto Melotti, Linee, Milano 1975). 
Queste opere testimoniano come la sua opera non sia "sempre e solo banalmente lirica e tematicamente astratta, vi è una produzione che nasce da un interesse per la socialità e si manifesta come sottile trascrizione di un dolore intimo quanto sofferto: non c'è ombra di retorica..." (Zeno Birolli, Melotti, catalogo della mostra presso Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino 1972)

I soldati impigriti
Han fucilato gli altari. Cadeva
Per le strade il vento della guerra.
Delle anime il cielo è la palude:
Una via di bestemmie
La fuga dei centauri,
S'incorna di foglie d'oro
Ercole affaticato, compenso alla fatica
Scova nel verziere brulicante di stelle
Saturno e Marte rosse pecore

Fausto Melotti, Il triste minotauro, Milano 1974