Lot 6
  • 6

Salomone de' Grassi

Estimate
50,000 - 70,000 EUR
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Description

  • Salomone de' Grassi
  • La Trinità
  • olio su tavola, fondo oro

Provenance

Finarte Milano, 26 Ottobre 1989, lotto 69.

Literature

M. Bollati, Giovannino e Salomone de Grassi, in "Arte Cristiana", 721, Luglio-Agosto 1987, vol. LXXV, p. 220, illustrato fig. 22.

Condition

The illustration is representative although the painting is more detailed. The single panel has a slight bow and is presented in an engaged frame with some knocks and losses to the outside (as visible in the catalogue). Some old inactive worm holes are present. There are two cracks of 5 cms, one running upper centre and the other lower centre, again visible in the catalogue. Some of the gold has worn, though most of the punchwork is beautifully preserved, as is the head of God. The cloak of God has abraded a little. In some other areas the under drawing can be seen, for example to the left sleeve. Inspection under UV light reveals some strengthenings which are inobtrusive. Overall this delicate and poignant painting from the early 15th century is in fair condition and retains its original beauty.
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Catalogue Note

Salomone de' Grassi fu allievo e collaboratore del padre Giovanni, celebre quest'ultimo per la sua attività di ingegnere capo alla Fabbrica del Duomo di Milano, ma soprattutto per la realizzazione delle splendide opere miniate durante la sua permanenza alla corte del duca di Milano Gian Galeazzo Visconti.
Salomone raccolse l'eredità paterna definendo nel contempo una sua personalità artistica; anche lui, come il padre Giovannino, aveva realizzato opere pittoriche documentate negli Annali dell'epoca ma di cui purtroppo non rimane altra traccia. Si ricorda che nel 1399 fu assunto come pittore della Fabbrica del Duomo, per il quale dipinse un gonfalone da inviare a Verona, colorò una statuà della Maddalena e ornò una bandiera per il campanile. Tra le altre varie opere, oltre alla Bibbia Braidense e all'Offiziolo Lando-Finaly della Biblioteca Nazionale di Firenze si ricorda che nel 1400 Salomone de' Grassi eseguì un disegno per il mausoleo di Giangaleazzo Visconti: dopo questa data non abbiamo più notizie sul suo conto. Nelle opere di Salomone de' Grassi si apprezzano ricchezza di fantasia, originalità di soluzioni decorative, ma anche acuta osservazione del vero e particolare uso del colore, quali si ritrovano nella tavola qui presentata "di probabile commissione viscontea come indica la mandorla raggiata allusiva all'impresa ducale della «raza», che racchiude il Padre, il Cristo Crocefisso e la Colomba dello Spirito. Secondo una iconografia tradizionale, questo dipinto si aggiunge ai pochi esempi di pittura su tavola che conosciamo in Lombardia alla fine del secolo. Il volto di Dio padre [...] richiama alla mente l'Eterno miniato da Salomone in molte altre carte del manoscritto Landau-Finley ed in particolare nei Funerali della Vergine; così gli angioletti che svolazzano attorno al gruppo centrale nella tavola trovano puntuali riscontri nel Beroldo, prezioso Breviarium conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, e nella Bibbia Braidense" (v. M. Bollati, Giovannino e Salomone de Grassi, in "Arte Cristiana", 721, Luglio-Agosto 1987, vol. LXXV, p. 220).

L'opera fu messa in rapporto con la cerchia di Giovannino già da Roberto Longhi, e l'attribuzione è stata successivamente confermata su base fotografica da Everett Fahy.