Lot 18
  • 18

Cerchia di Cesare da Sesto

Estimate
40,000 - 60,000 EUR
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Description

  • Cesare da Sesto
  • Madonna col Bambino e San Giovannino
  • olio su tavola

Literature

D. A. Brown, "Correggio's 'Virgin and Child with the Infant St. John'", in Museum Studies, 1972, p. 31;
M. Carminati, "Cesare da Sesto: un ciclo d'affreschi poco noto ed un riesame", in Arte Cristiana, 734, 1989, p. 366, nota 55, illustrato fig. 14, p. 359;
M. Carminati, Cesare da Sesto 1477-1523, Milano 1994, p. 150, illustrato p. 150 (come copia).

Condition

The catalogue illustration is representative. The support of this fine Leonardesque work consists of a single panel secured by two horizontal battens. It is offered in a later, rich carved gilt frame with some scattered losses. Some paint losses are present along the upper and lower edges along the grain. These can be seen in the catalogue. A thick yellowed varnish secured the paint surface. Inspection under UV light reveals an area of restorationin the dark cloak behind the the Virgin, under her belt and lower right. The fleshtones appear in fine condition apart from some painterly retouchings in the Madonna's hair to the right. Overall the painting is in good condition for a 16th century panel
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Catalogue Note

La tavola qui presentata è un alto esempio di scuola leonardesca, ed è avvicinabile alla mano di Cesare da Sesto, pittore lombardo di grande rilievo formatosi a Milano presso la bottega di Leonardo Da Vinci. Allontanatosi presto da Milano, Cesare da Sesto, dopo essere stato a Napoli e Messina, intorno al 1515 si stabilì a Roma, dove collaborò alla realizzazione di affreschi del nuovo appartamento papale e dell'Uccelliera di Giulio II, insieme ad un gruppo di artisti tra i quali spiccano i nomi di Baldassarre Peruzzi e di Bramantino. Senza negare l'eredità leonardesca ma mediando con le nuove istanze romane, Cesare da Sesto propone una versione personale della pittura di Leonardo, aggiungendo alle composizioni ed alle forme plastiche delle figure una nuova monumentalità che lo condusse a risultati inediti.
Questo compromesso tra il naturalismo lombardo e la cultura pittorica romana risulta particolarmente evidente nella sua Madonna col Bambino e San Giovannino del Museo Nacional di Arte Antigua di Lisbona del 1508, dipinto verso cui la nostra tavola è fortemente debitrice. Come la tavola di Lisbona, anch'essa è gremita delle stesse citazioni, dall'ingenuo sorriso della Madonna, al paesaggio sfumato, o al  Bambino benedicente e al San Giovannino inginocchiato con le braccia conserte che rimandano direttamente alla Vergine delle Rocce, opera eseguita da Leonardo tra il 1483 e il 1485 per la chiesa milanese di San Francesco Grande.