Lot 97
  • 97

Plinio Nomellini (Livorno 1866 - Firenze 1943)

Estimate
180,000 - 220,000 EUR
bidding is closed

Description

  • Plinio Nomellini
  • le querci sul mare
  • firmato e datato in basso a sinistra PLINIO / NOMELLINI / 1928
  • olio su tela
  • cm. 141 x 177

Exhibited

Milano, Galleria Pesaro, Palazzo Poldi Pezzoli, XVI Esposizione del Gruppo Labronico, 1928, n. 66, illustrato;
Firenze Palazzo Strozzi, Percorsi della Pittura Figurativa del Novecento fra la Toscana e Firenze, 20 Maggio - 26 Giugno 2005, pag. 128, n. 128, illustrato a colori;
Livorno, Studio D'Arte dell'Ottocento, Pittuta Toscana tra Ottocento e Novecento, 11 Giugno - 9 Luglio 2005, pag. 72, tav. LIX, illustrato a colori

Literature

In "...", Il Gruppo Labronico alla Galleria Pesaro, R. V., 1928, pag. 5, citato ed illustrato;   


 

Condition

Work on first canvas. From a first hand inspection there are small losses of pigments near the left-hand edge. Two more are visible along the lower edge as visible from the picture in the catalogue. The ultra violet light reveals fluorescent yellowish varnish dishomogeneously spread over the surface. It is suggested a careful cleansing. The overall condition as to the state of preservation is very good.
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Catalogue Note

 

Esposto con questo titolo alla sedicesima esposizione del Gruppo Labronico, organizzata a Milano nella sede della Galleria Pesaro nel 1928, il dipinto qui presentato è tra le opere più significative della produzione matura di Nomellini.

Eseguito verosimilmente a Quercianella, dove l'autore trascorre molte delle sue estati tra il 1924 e il 1927, Querci sul mare ci restituisce il meglio dell'istintiva libertà gestuale che ha sempre caratterizzato la pittura di Nomellini e che nelle opere dagli anni venti diviene - attraverso un segno ancor più vivo, largo e scomposto caratterizzato da un acceso cromatismo e da una stesura ricca di materia che, quasi, stravolge il dato oggettivo della rappresentazione - il vero soggetto dell'opera. 

Il gruppo dei pittori labronici, fondato nel 1920 e del quale il Nomellini diviene presidente nel 1928, era molto attivo su tutto il territorio e proponeva le mostre dei propri soci nelle più importanti città italiane offrendo di ciascuno, pittori e scultori, un nutrito numero di opere, le quali, come ricorda Enrico Cavacchioli nell'introduzione al catalogo della mostra milanese con parole che possono adattarsi perfettamente a Querci sul mare, riflettevano i "volti estatici, i cuori in vibrazione di stupore, di dubbio e di certitudine" dei loro autori, "il solido orgoglio delle loro rappresentazioni, mari, pinete, popolo, greggi" ed erano dipinti nei quali "la parlata è il colore, l'espressione è il colore, lo spasimo introspettivo è colore. Tutto è caratteristico, in una gamma inimitabile che porta il suggello della terra perfetta". (cfr. E.Cavacchioli, in XVI Esposizione del Gruppo Labronico, catalogo della mostra, Milano 1928, s.n.p.)

In Querci sul mare il linguaggio pittorico di Nomellini diviene mezzo espressivo per comunicare le profonde suggestioni emotive dell'artista che, dopo aver trascorso quasi quattro decenni sulla via di una continua - e fruttuosa - sperimentazione linguistica, giunge alla maturità pienamente consapevole di sé e della propria pittura e si dedica, liberamente, ad una sorta di rappresentazione lirica del paesaggio.